allestimento della mostra "La via dell'acqua" al Museo Organica. Sono esposte fotografie, manufatti e installazioni di varie grandezze e colori di vari artisti

AA.VV.

La via dell’acqua – dal progetto all’opera

Dal 20 luglio al 6 agosto 2025

Scheda critica

Undici artisti, undici visioni, un unico grande respiro: quello della montagna.

La mostra presenta una collezione di maquette, schizzi, simulazioni fotografiche, modellini in scala dei progetti che verranno installati nel nuovo percorso di opere site-specific in località Vallicciola, nell’ambito del progetto “Acquamontana” del CEAS Tempio e del Museo Organica. Il progetto, avviato a marzo 2024, ha visto la realizzazione di diverse attività quali laboratori, concerti e convegni dedicate alla valorizzazione della rete delle sorgenti del Monte Limbara conosciuta come “la via dell’acqua”, suggestivo percorso di 30 km che raggiunge le innumerevoli sorgenti che punteggiano le pendici del massiccio nel cuore della Gallura. Giunto alle sue fasi conclusive, il progetto verrà inaugurato a settembre 2025. In un viaggio tra disegni, appunti, fotografie e bozzetti degli 11 artisti, la mostra restituisce la visione che precede la realizzazione di un’opera.

Le undici opere inedite verranno installate lungo un percorso di circa 15 chilometri tra i boschi, le rocce, le acque e i silenzi del massiccio del Limbara. Ogni opera sorgerà in prossimità di un elemento idrico – fontane dimenticate, ruscelli nascosti, vasche, laghetti – e andrà a costituire un punto di sosta e di ascolto. È il primo passo concreto di un percorso più ampio, un’anteprima che consente di entrare nel processo creativo degli artisti coinvolti e nel loro modo di leggere, abitare e trasformare il paesaggio. È anche un’occasione per interrogarsi sul senso profondo del fare arte oggi, in un tempo in cui il nostro rapporto con la natura appare fragile, frammentato, spesso compromesso. 

Il progetto “Acquamontana” nasce da un’urgenza condivisa: quella di ricucire il legame con l’ambiente attraverso un linguaggio poetico non invasivo. L’acqua, tema centrale del progetto, è qui intesa non solo come risorsa o soggetto, ma come presenza viva, simbolica, generativa. L’acqua connette, trasforma, custodisce: è tempo liquido, geografia mutevole, memoria fluente. Ogni artista ha lavorato a partire da questa consapevolezza, elaborando interventi che non impongono, non segnano il territorio, ma si fondono ad esso.

Le loro opere, pensate in stretta relazione con i luoghi, interrogano il tema dell’acqua attraverso linguaggi diversi – scultura, installazione, segno, materia, luce – in un dialogo continuo tra presenza e assenza, permanenza e trasformazione, formando un mosaico di esperienze che rende il Limbara un vero e proprio spazio di arte diffusa.

Lontano dalle logiche spettacolari o decorative, l’arte ambientale proposta da “Acquamontana” si configura come gesto di attenzione, come esercizio di responsabilità. Le opere non cercano di dominare lo spazio naturale, ma di instaurare con esso un dialogo sottile, fatto di rispetto, equilibrio e intuizione. L’arte, in questo contesto, assume il ruolo di mediatore tra l’essere umano e la natura vivente, tra ciò che è visibile e ciò che resta nascosto. Di fronte all’emergenza ecologica e alla progressiva alienazione dalla natura, l’arte diventa uno strumento di riconnessione sensibile. 

Il percorso – accessibile a piedi o in auto a partire da settembre – invita il visitatore a rallentare, a osservare, a lasciarsi sorprendere. È un itinerario non solo fisico, ma anche emotivo e percettivo, in cui le opere sono punti di passaggio tra mondi: quello dell’uomo e quello dell’ambiente, quello dell’arte, del tempo presente e quello di una memoria profonda, ancestrale.

La mostra è molto più di un’esposizione di materiali progettuali: è l’inizio di un cammino. Un cammino che unisce pensiero e paesaggio, arte ed etica, forma e sostanza. È un invito a uscire dai confini chiusi della galleria per abbracciare spazi aperti, mutevoli, vivi. A riscoprire la bellezza di un tempo lento, in cui l’arte si lascia attraversare dall’ambiente, e l’ambiente si lascia attraversare dallo sguardo.

In questo incontro, fragile e prezioso, tra uomo e natura, l’arte non offre risposte, ma possibilità. Possibilità di ascolto, di immersione, di partecipazione e, forse, anche di speranza.

Giannella Demuro

Fotografie

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