Comunicato stampa – Stagione 2025 Museo arte ambientale Organica

Persone attorno all'opera "Pietra imprigionata" di Bruno Petretto, in cui una rocccia è circondata da un'impalcatura metallica

Arte contemporanea ai piedi del Limbara

A Tempio Pausania domenica 1° giugno la nuova stagione del Museo di arte ambientale “Organica” immerso nella natura incontaminata del Parco del Limbara.​

Nella cornice del Bosco di Curadureddu una ricca programmazione di mostre, installazioni, eventi culturali e laboratori ambientali fino a dicembre 2025.

Al Museo di arte ambientale Organica, nel Parco del Limbara, fino a dicembre 2025 un fitto calendario di mostre, laboratori, performance, happening, concerti e appuntamenti di trekking culturale dedicati alla scoperta dei luoghi, delle eccellenze del territorio e alla riflessione sui temi della sostenibilità ambientale.​

Filo comune tra le diverse attività del progetto, giunto quest’anno alla sua sesta stagione, è il rapporto uomo-natura: Organica nasce infatti per creare un momento di incontro con i luoghi dell’Isola, un’occasione originale per scoprire la straordinaria bellezza di questa terra e, allo stesso tempo, offrire spunti di riflessione sul complesso rapporto tra essere umano e ambiente naturale.

Undici le mostre in programma negli spazi espositivi del CEDAP – Centro per la Documentazione sull’Ambiente e sul Paesaggio situato a pochi chilometri da Tempio Pausania, nel bosco di Curadureddu, dedicate all’arte contemporanea, alla fotografia naturalistica e all’ambiente.​

Protagonisti del calendario 2025, dopo l’anteprima dedicata a Igino Panzino, cinque artisti visivi che prestano una particolare attenzione alle tematiche ambientali, rappresentando alcuni degli esiti più interessanti della ricerca visiva contemporanea in Sardegna e sulla Penisola: Pastorello, Fabiana Casu, Flatform, Valentina Daga e Giulia Sale.​

Accanto alle mostre di arte contemporanea anche mostre fotografiche e documentarie che raccontano la Gallura e la Sardegna, negli scatti di Francesco Cubeddu e Domenico Ruiu, e la mostra personale dell’illustratore Toni Demuro. In programma anche le mostre “Suber – sughero tra design e sostenibilità”, nell’ambito del progetto “Suarì – dal sughero un progetto etico e globale di sviluppo sostenibile”, e “La via dell’acqua – dal progetto all’opera” in collaborazione con il CEAS Tempio.

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Ad aprire la ricca programmazione 2025 sarà Pastorello con una mostra dal titolo “Calligrafie”. Giovanni Manunta, in arte Pastorello, è uno tra gli artisti più capaci e determinanti del panorama artistico contemporaneo in Sardegna. Pittore puro, nei suoi paesaggi preadamitici e psichedelici non veicola messaggi che non siano inerenti alla stessa prassi pittorica. Da qui la loro ambiguità semantica, la loro autoreferenzialità e il loro essere alieni e fintamente ospitali. Per il Museo Organica Pastorello presenta una riscrittura calligrafica della natura e decide di assumere quest’ultima non tanto come soggetto, quanto come linguaggio, trasformando e isolando elementi organici in segni visivi che riconducono alla scrittura, al ritmo e alla comunicazione. Attraverso il mezzo pittorico l’artista offre una lettura metafisica del mondo naturale: alberi ancestrali in foreste senza tempo, mondi perennemente in fieri, dominati da personaggi seduttivi e fatali, creature ibride impastate di storia e di miti. Scrive Ivo Serafino Fenu, curatore della mostra: “La prassi pittorica di Pastorello è contemporaneamente un atto di ascolto e di trascrizione del mondo vivente e ogni sua opera, come la scrittura primitiva, diventa strumento per connettere l’umano e il naturale, rivelando un ordine segreto sotto la superficie del visibile. In un’epoca di disconnessione ambientale, recuperare questa visione significa anche immaginare una nuova forma di equilibrio, dove il segno, come l’uomo, non domina la natura ma la interpreta, la ripensa e la trascrive in bella forma: riscrivere la natura è un atto magico, un atto di responsabilità, un atto d’amore ma, talvolta, può essere un lancinante grido d’allarme, perché il limite tra idillio e apocalisse è sottilissimo”.

Giovanni Manunta (in arte Pastorello) è nato a Sassari nel 1967. Ha frequenta l’Istituto d’Arte di Sassari e l’Accademia di Belle arti di Firenze. Vive a Sassari. Quella di Pastorello è una pittura trasversale, ambigua e depistante, citazionista ma colta, intrisa di suggestioni del Cinquecento nordico, da Dürer ad Altdorfer, passando per Hieronymus Bosch e per i suoi giardini delle delizie, di vorticose e “sublimi” visioni apocalittiche post-romantiche o virtuali. Espone dal 1989 in mostre personali e collettive. Tra le più importanti ricordiamo: “Nel bosco”, Galleria Withe Project, Pescara 2005; “Biennale Sardegna”, Masedu arte contemporanea, Sassari 2011; “Unnatürlich”, Pirandello Berlin, Berlino 2012; – “Come Pittura”, Galleria Colombo, Milano 2013; “I giardini dell’Eden”, Pinacoteca C. Contini, Oristano 2014; “Kolossòi. Pastorello nell’Isola dei Giganti”, Foro Boario, Oristano 2024

Accanto alla mostra di Pastorello, il 1° giugno sarà visitabile la mostra “Geometrie esistenziali” del fotografo Francesco Cubeddu. Pilota di parapendio e paramotore, si occupa di fotografia aerea con particolare predilezione per i siti archeologici e per il territorio isolano più in generale. Pur non considerandosi un artista, raggiunge, con le sue immagini fotografiche, risultati estetici di una pregnanza poetica capace di concretizzare e dare misura a quel sogno chiamato Sardegna. Francesco Cubeddu vola sulla terra leggero e cattura immagini che, travalicando la loro origine fotografica e, grazie a una prospettiva privilegiata, acquisiscono un’apparenza tattile e pittorica di incomparabile suggestione: l’occhio attento del fotografo sa individuare quelle texture del territorio che danno vita a una ricerca visiva spiazzante e volutamente ambigua. Sono canneti e risaie, agrumeti rigogliosi e campi di grano riarsi, terreni di fresca aratura e aree incolte segnate da rare emergenze rocciose o trapuntate da cespugli di macchia mediterranea, specchi d’acqua limacciosi o distese di sale dall’abbacinante biancore. Scrive il curatore Ivo Serafino Fenu: “Sarebbe riduttivo circoscrivere queste immagini nell’ambito della fotografia naturalistica, seppure di qualità, perché ogni fotogramma assume valenze visive che travalicano il mero dato oggettivo e lambiscono, piuttosto, i territori della più nobile arte aniconica, coi suoi meditati rapporti tra campiture cromatiche, i suoi intarsi di forme e i suoi intrecci di linee le cui risonanze si amplificano negli spazi profondi dell’interiorità più che nell’apparenza dei sensi”.

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Francesco Cubeddu è nato a Seneghe (OR) nel 1956. Escursionista, pilota di parapendio e paramotore dal 1992, si occupa di fotografia aerea con particolare predilezione per i siti archeologici e il territorio della Sardegna. Ha collaborato, con articoli e foto, con Delta & Parapendio dal 1994 al 2006; con “In Sardegna”, periodico di turismo, ambiente e cultura, dal 1994; e con “Volo Libero” e “Hobby Volo”.

Il calendario di eventi dello Spazio CEDAP è accompagnato da una ricca programmazione di attività all’interno del Bosco di Curadureddu in cui è situato il Museo Organica. Tra l’estate e l’autunno 2025 saranno realizzate le nuove opere di Giusy Calia, Marcello Cinque, Valentina Daga, Antonello Fresu e Alex Pinna che andranno a arricchire i “Sentieri dell’arte” di Curadureddu composto da opere di artisti che dedicano un’attenzione particolare al mondo della natura e alle tematiche ambientali. Inoltre, verrà inaugurato il nuovo percorso di opere site-specific in località Vallicciola, lungo la Via delle Acque del Limbara con interventi di: Pietruccia Bassu, Eleonora Desole, Heart Studio, Daniela e Francesca Manca, Mauro Morittu, Gianni Nieddu, Igino Panzino e Antonella Spanu nell’ambito del progetto “Acquamontana – percorsi di sostenibilità tra arte, acqua e natura lungo la via delle acque”, realizzato con il supporto della Regione Sardegna – Assessorato alla Difesa dell’Ambiente. ​

Contestualmente alla realizzazione di ogni opera, il programma prevede una serie di eventi dedicati, laboratori e incontri con gli artisti, che permetteranno al pubblico di conoscere più da vicino il progetto e i suoi protagonisti; visite guidate e trekking culturali alla scoperta del Museo e delle specificità e peculiarità naturalistiche del Parco del Limbara in compagnia di critici d’arte, naturalisti e esperti della flora e fauna.​

Tanti gli eventi collaterali, concerti, performance musicali e laboratori creativi in programma nel bosco, legati a festival e circuiti regionali e nazionali di musica, arte e territorio in collaborazione con artisti e associazioni locali. ​

Saranno inoltre ospiti del Museo Organica: il Festival Bardunfula, il Festival Bookolica, Ironik Festival, il Festival internazionale di Chitarra OndeSonore e il Festival Girovagando che proporranno una tappa della propria programmazione nella cornice di Curadureddu.

Ad ottobre il Museo Organica aderisce alla XXI Giornata del Contemporaneo Amaci e all’iniziativa “CEAS aperti” in occasione della giornata di promozione della rete INFEAS – Informazione, Formazione ed Educazione all’Ambiente e alla Sostenibilità che prevede laboratori di diffusione di buone pratiche ambientali.

Tutti gli eventi di Organica si tengono alle pendici del Monte Limbara, nei dintorni di Tempio Pausania: nel bosco di Curadureddu e presso il CEDAP – Centro di Educazione e Documentazione sull’Ambiente e sul Paesaggio.

Lo spazio del CEDAP dispone di due sale espositive, una dedicata all’arte contemporanea e l’altra alla fotografia ed è anche un punto informativo per le attività escursionistiche, ambientali e culturali del territorio.

Su prenotazione, è possibile organizzare delle visite guidate al Museo di arte ambientale per piccoli gruppi e scuole.

La località è raggiungibile da Tempio, Olbia e Sassari lungo la strada statale SS 392, e poi a piedi percorrendo uno dei suggestivi sentieri che si inoltrano nei boschi del Limbara.

Organica – museo di arte ambientale nel Parco del Limbara è un progetto dell’associazione culturale tramedarte con la direzione artistica Giannella Demuro e realizzato in collaborazione con il Comune di Tempio Pausania, il MIC – Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali, la Fondazione di Sardegna, la Regione Sardegna, il FAI – Fondo Ambiente Italiano, Camera di Commercio di Sassari – Salude & Trigu, Fo.Re.S.T.A.S., il Touring Club Italiano, il Master DECA Pro dell’Università di Sassari, l’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari, associazioni culturali e i partner Cantina Gallura, Gallura Mia srl, Giua abbigliamento, Hotel Pausania Inn, La Baita Limbara.

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città: Tempio Pausania (SS)

sede: Monte Limbara | località Curadureddu / CEDAP – Centro di Educazione e Documentazione Ambientale e Paesaggistica del Limbara (SS 392 Tempio-Oschiri)

INFO

cell. 339 590 6900 | info@organicamuseo.it

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